Ciao a tutti,
oggi si parla di una componente immancabile nel guardaroba del perfetto motociclista: i guanti.
Io per 5 anni ho avuto dei guanti spidi strada, ma che ora incominciamo a presentare segni di usura con eccessivo consumo della pelle in alcuni punti.
Così ho deciso di prenderne un paio nuovi, più in linea con la natura della mia moto.
Ho voluto rimanere in casa spidi visto che i precedenti sono duranti 5 anni con un investimento di 70 euro.
Il prodotto che ho scelto è uno dei top di gamma di questa casa: SPIDI CARBO 3
VESTIBILITA': Se si hanno già avuto guanti spidi, la taglia che avevate nel vecchio modello andrà bene anche per questo, altrimenti tenete presente che se la circonferenza del vostro palmo è sopra i 22 cm dovrete prendere una L, sotto i 22 cm. una M.
Presenta tre chiusure a velcro che permettono di far aderire perfettamente il guanto al polso.
La pelle risulta estremamente morbida già appena tirati fuori dalla confezione, e lo scudo protettivo superiore non è cucito direttamente sul dorso, ma su un secondo strato di pelle, questo permette di diminuire la pressione che esercita sulle nocche, e ciò aumenta il comfort nelle lunghe percorrenze.
Il guanto presenta numerosi punti imbottiti, in particolare nella parte esterna del palmo, verso il mignolo, dove c'è un ampia imbottitura che dona un grande comfort evitando che la mano si addormenti guidando per diverse ore.
SICUREZZA: Il guanto spidi carbo 3 presenta uno scudo in carbonio con una nuova sagoma brevettata, la quale garantisce un minor attrito della protezione sul asfalto e una minore possibilità di spiacevoli impuntamenti del guanto.
Le imbottiture sono numerose e si fanno sentire infatti, rispetto ai guanti più stradali, appena si sale in moto si ha una sensazione di leggero impedimento nella guida, ma è come con gli stivali da moto...provate a guidare per i primi 10 km e poi vi sembrerà di non averli.
La tripla chiusura garantisce una massima sicurezza contro lo sfilamento del guanto, anche se ai caselli non è la cosa più veloce da sfilare e infilare, ma è anche vero che non è un guanto per fare del turismo.
IN GENERALE: il guanto ha un prezzo in linea con la concorrenza, e può comunque vantare il marchio spidi.
Risulta comodo e sicuro, ma non molto veloce da sfilare.
Non presenta parti traforate, ma se lo si usa con temperature sotto i 10 gradi si soffre il freddo.
Ci sono diverse colorazioni tra cui scegliere, anche se io eviterei la bianca (pur essendo molto accattivante) perchè dopo i primi 2-3 giri di bianco resterà molto poco.
Passione in Moto
lunedì 12 marzo 2012
martedì 28 febbraio 2012
Metzeler Racetec K2
Oggi volevo parlarvi di questi fenomemali pneumatici racing.
Esistono quattro distinte sotto tipologie per il pneumatico racetek, nello specifico il K0-K1-K2-K3.
Ufficialmente solo la versione K3 è omologata per la strada.
Oggi parleremo della versione K2.
Già dalla foto possiamo capire che ci avviciamo più al mondo Slick che a quello dei comuni pneumatici da strada.
Pochi intagli e non molto profondi, insomma un pneumatico che non va molto daccordo con il bagnato.
Io li ho provato sul mio suzuki GSX-R 750 K7.
Prova su strada:
nei periodi più freddi dove l' asfalto non si scalda facilmente questo tipo di gomme soffrono e non poco.
Anche dopo diversi chilometri, sono a mala pena tiepidi, e questo non va benissimo poichè sono gomme che amano stare calde.
Quindi, quando le temperature sono sotto i 15 gradi, e si prova qualche piega un pochino più sportiva non si ha una sensazione di appoggio sicuro al 100%
Esistono quattro distinte sotto tipologie per il pneumatico racetek, nello specifico il K0-K1-K2-K3.
Ufficialmente solo la versione K3 è omologata per la strada.
Oggi parleremo della versione K2.
Già dalla foto possiamo capire che ci avviciamo più al mondo Slick che a quello dei comuni pneumatici da strada.
Pochi intagli e non molto profondi, insomma un pneumatico che non va molto daccordo con il bagnato.
Io li ho provato sul mio suzuki GSX-R 750 K7.
Prova su strada:
nei periodi più freddi dove l' asfalto non si scalda facilmente questo tipo di gomme soffrono e non poco.
Anche dopo diversi chilometri, sono a mala pena tiepidi, e questo non va benissimo poichè sono gomme che amano stare calde.
Quindi, quando le temperature sono sotto i 15 gradi, e si prova qualche piega un pochino più sportiva non si ha una sensazione di appoggio sicuro al 100%
domenica 19 febbraio 2012
La primavera e i motori si scaldano
Con l’ avvicinarsi della primavera si incomincia a pensare
di togliere il telo dalla moto e magari fare i primi giri primaverili, e per chi
può, proprio in riviera dove le temperature sono già accettabili anche a Marzo.
Allora qualche consiglio sul cosa fare durante il risveglio
della nostra bimba...cioè scusate...moto.
Tanto per cominciare c’è da chiedersi....avete lasciato il
serbatio a secco o con della benzina? Bhe su cosa sia più giusto ci sono
diverse scuole di pensiero...ma tanto ormai qualunque decisione avevate preso,
ormai è andata.giovedì 16 febbraio 2012
HJC R-PHA-10
Il casco è
uno dei dispositivi di protezione più importanti per il motociclisti, ma con il
tempo è diventano anche un oggetto di culto, ma anche ciò che ci
contraddistingue, che rileva il nostro carattere.
Oggi
parleremo di un top di gamma: R-PHA-10.
E’ il fiore
al occhiello del azienda HJC.
Ad alcuni
questa marca potrebbe dire poco, in effetti in Italia non è molto diffusa e
nelle diverse regione i rivenditori sono pochi.
Ma non
dobbiamo farci ingannare, questo non significa che i caschi non siano di qualità,
infatti basta spostarsi in America e se diciamo HJC, è come se dicessimo AGV qui da noi.
Tutto questo
come si traduce?
In un
rapporto qualità/prezzo a vantaggio di noi motociclisti.
Infatti il
prezzo di questo casco in versione replica è di 350 euro.
martedì 14 febbraio 2012
Paraschiena: BACK WARRIOR
Il paraschiena è uno dei dispositivi
protettivi di cui un motociclista non dovrebbe mai fare a meno.
Io in realtà
ci ho messo circa 2 anni per comprarmelo, ma non per questo bisogna fare come
me.
Vi parlo
proprio del paraschiena che ho acquistato.
E’ un
prodotto della spidi uscito un paio di anni fa come evoluzione del modello BACK
WARRIOR.
Parliamo del
BACK WARRIOR EVO.
In realtà
questo paraschiena non è più perfomante della versione priva della scritta EVO,
difatti anche per questo modello parliamo di un un livello di assorbimento L2,
cioè rispetta la certificazione En 1621-2/03.
Visto i prezzi dei paraschiena non comprate più quelli di livello L1,
perchè risparmiereste solo 20-30 euro circa e ci guadagnerebbe solo il
negoziante che si toglie un fondo di magazzino.
Ma torniamo a parlare del BACK WARRIOR EVO.
lunedì 13 febbraio 2012
GSX-R 750
Guidi uno
scooter?
Guidi una
naked? Un enduro? Una bicicletta?
C’è poco da
fare, chiunque è nel mondo delle due ruote non può rimanere indifferente dal
fascino di una categoria, seppur in
difficoltà, quale la Super Sport.
Quando ci
fermiamo in un bar di montagna e scendiamo dalle nostre moto non conosco
nessuno che non si fermi a guardare le belve carenate parcheggiate fuori.
Per carità,
poi molti di noi non ci salirebbero mai, però restano comunque nella nostra
fantasia.
Velocità
mozzafiato, freni da paura e angoli di piega per molti probitivi, insomma per
chiunque le possieda ogni uscita domenicale è un po’ come partecipare a un
motogp, anche se si va piano...su quella sella tutti noi ci sentiamo un po’ Valentino Rossi.
Personalmente,
dopo aver partecipato al corso base per la pista della 76 racing team, e aver
continuato a frequentare la pista di Castelletto di Branduzzo con la mia bellissima ER6-N,
ho deciso che volevo togliermi anche io lo sfizio di provare l’ ebrezza e l’
adrenalina di una super sport.
La scelta è
stata facile, sono sempre stato innamorato della GSX-R, e personalmente ho
scelto il GSX-R 750 K7 e quindi vi parlerò di questo.
Il bello del
gsx-r, soprattutto dei modelli antecedenti il 2008, è che sono “umani”, nel
senso che non sono piccoli come sono le ultime super sport (vedi Yahama R6).
Il pilota
trova ancora una sua pozione diciamo “comoda”, e ve lo dice uno alto 1,75...che
per il mondo delle super sport è già una altezza non male.
Quando si
accende il motore si capisce subito una cosa...qui non si scherza!!!!
La prima volta...in pista
Per chi guida un mezzo a due ruote, poco importa se si è più mototuristi o smanettoni, prima o poi il pensiero viene...
...."chissà cosa si prova a portarla in pista"....e il pensiero seguente (che poi diventa una fissazione) è "ginocchio a terra!!!!".
Ma andare in pista non è un gioco da ragazzi, ci sono regole da rispettare, bandiere da conoscere e tecnica da utilizzare.
Se viene meno una di queste tre cose si mette a rischio la propria sicurezza e quella degli altri.
Per questo motivo io consiglio a chiunque si voglia avvicinare alla pista di non improvvisarsi ma di farsi guidare da persone più esperte, o ancor meglio seguire un corso di guida sportiva.
Molti potrebbero obiettare "ma io non ho i soldi per comprare una super sport", oppure "andare in pista costa cifre improponibili".
Bhe partiamo dal punto che la moto è un mezzo di lusso e non di trasporto, per quello esistono gli scooter, ma andiamo per gradi.
Non è vero che per girare in pista bisogna avere una super sport, io personalmente ho girato con la mia KAWASAKI ER6-N e i suoi 72 cavalli, e ne sono uscito a testa alta.
Anzi vi dirò di più, quando ho guidato una moto più potente sulla stessa pista, mi ha superato un amico con una ER6!!!! Bhe quest' anno spero di ripagarlo con la stessa moneta.
Quindi, se nel garage avete una moto che sviluppa anche solo 70 cavalli, o una moto che monta dietro solo un 130....andate pure a guidare in pista.
Ovviamente evitate il Mugello, ma scegliete piste piccole, come Chignolo o Castelleto di Branduzzo e vedrete che vi divertire come matti.
Ecco parliamo delle piste piccole, l' ingresso costa dai 50 ai 60 euro per 4 ore di pure divertimento, con altri 20 euro le ore diventano 8.
Certo 50 euro sono sempre 50 euro, ma infondo quando si va a fare il giretto domenicale con la moto non si spende molto meno.
...."chissà cosa si prova a portarla in pista"....e il pensiero seguente (che poi diventa una fissazione) è "ginocchio a terra!!!!".
Ma andare in pista non è un gioco da ragazzi, ci sono regole da rispettare, bandiere da conoscere e tecnica da utilizzare.
Se viene meno una di queste tre cose si mette a rischio la propria sicurezza e quella degli altri.
Per questo motivo io consiglio a chiunque si voglia avvicinare alla pista di non improvvisarsi ma di farsi guidare da persone più esperte, o ancor meglio seguire un corso di guida sportiva.
Molti potrebbero obiettare "ma io non ho i soldi per comprare una super sport", oppure "andare in pista costa cifre improponibili".
Bhe partiamo dal punto che la moto è un mezzo di lusso e non di trasporto, per quello esistono gli scooter, ma andiamo per gradi.
Non è vero che per girare in pista bisogna avere una super sport, io personalmente ho girato con la mia KAWASAKI ER6-N e i suoi 72 cavalli, e ne sono uscito a testa alta.
Anzi vi dirò di più, quando ho guidato una moto più potente sulla stessa pista, mi ha superato un amico con una ER6!!!! Bhe quest' anno spero di ripagarlo con la stessa moneta.
Quindi, se nel garage avete una moto che sviluppa anche solo 70 cavalli, o una moto che monta dietro solo un 130....andate pure a guidare in pista.
Ovviamente evitate il Mugello, ma scegliete piste piccole, come Chignolo o Castelleto di Branduzzo e vedrete che vi divertire come matti.
Ecco parliamo delle piste piccole, l' ingresso costa dai 50 ai 60 euro per 4 ore di pure divertimento, con altri 20 euro le ore diventano 8.
Certo 50 euro sono sempre 50 euro, ma infondo quando si va a fare il giretto domenicale con la moto non si spende molto meno.
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