lunedì 12 marzo 2012

Spidi Carbo 3

Ciao a tutti,
oggi si parla di una componente immancabile nel guardaroba del perfetto motociclista: i guanti.
Io per 5 anni ho avuto dei guanti spidi strada, ma che ora incominciamo a presentare segni di usura con eccessivo consumo della pelle in alcuni punti.
Così ho deciso di prenderne un paio nuovi, più in linea con la natura della mia moto.
Ho voluto rimanere in casa spidi visto che i precedenti sono duranti 5 anni con un investimento di 70 euro.
Il prodotto che ho scelto è uno dei top di gamma di questa casa: SPIDI CARBO 3
VESTIBILITA': Se si hanno già avuto guanti spidi, la taglia che avevate nel vecchio modello andrà bene anche per questo, altrimenti tenete presente che se la circonferenza del vostro palmo è sopra i 22 cm dovrete prendere una L, sotto i 22 cm. una M.
Presenta tre chiusure a velcro che permettono di far aderire perfettamente il guanto al polso.
La pelle risulta estremamente morbida già appena tirati fuori dalla confezione, e lo scudo protettivo superiore non è cucito direttamente sul dorso, ma su un secondo strato di pelle, questo permette di diminuire la pressione che esercita sulle nocche, e ciò aumenta il comfort nelle lunghe percorrenze.
Il guanto presenta numerosi punti imbottiti, in particolare nella parte esterna del palmo, verso il mignolo, dove c'è un ampia imbottitura che dona un grande comfort evitando che la mano si addormenti guidando per diverse ore.
SICUREZZA: Il guanto spidi carbo 3 presenta uno scudo in carbonio con una nuova sagoma brevettata, la quale garantisce un minor attrito della protezione sul asfalto e una minore possibilità di spiacevoli impuntamenti del guanto.
Le imbottiture sono numerose e si fanno sentire infatti, rispetto ai guanti più stradali, appena si sale in moto si ha una sensazione di leggero impedimento nella guida, ma è come con gli stivali da moto...provate a guidare per i primi 10 km e poi vi sembrerà di non averli.
La tripla chiusura garantisce una massima sicurezza contro lo sfilamento del guanto, anche se ai caselli non è la cosa più veloce da sfilare e infilare, ma è anche vero che non è un guanto per fare del turismo.
IN GENERALE: il guanto ha un prezzo in linea con la concorrenza, e può comunque vantare il marchio spidi.
Risulta comodo e sicuro, ma non molto veloce da sfilare.
Non presenta parti traforate, ma se lo si usa con temperature sotto i 10 gradi si soffre il freddo.
Ci sono diverse colorazioni tra cui scegliere, anche se io eviterei la bianca (pur essendo molto accattivante) perchè dopo i primi 2-3 giri di bianco resterà molto poco.

martedì 28 febbraio 2012

Metzeler Racetec K2

Oggi volevo parlarvi di questi fenomemali pneumatici racing.
Esistono quattro distinte sotto tipologie per il pneumatico racetek, nello specifico il K0-K1-K2-K3.
Ufficialmente solo la versione K3 è omologata per la strada.

Oggi parleremo della versione K2.
Già dalla foto possiamo capire che ci avviciamo più al mondo Slick che a quello dei comuni pneumatici da strada.
Pochi intagli e non molto profondi, insomma un pneumatico che non va molto daccordo con il bagnato.




Io li ho provato sul mio suzuki GSX-R 750 K7.

Prova su strada:
nei periodi più freddi dove l' asfalto non si scalda facilmente questo tipo di gomme soffrono e non poco.
Anche dopo diversi chilometri, sono a mala pena tiepidi, e questo non va benissimo poichè sono gomme che amano stare calde.
Quindi, quando le temperature sono sotto i 15 gradi, e si prova qualche piega un pochino più sportiva non si ha una sensazione di appoggio sicuro al 100%

domenica 19 febbraio 2012

La primavera e i motori si scaldano

Con l’ avvicinarsi della primavera si incomincia a pensare di togliere il telo dalla moto e magari fare i primi giri primaverili, e per chi può, proprio in riviera dove le temperature sono già accettabili anche a Marzo.
Allora qualche consiglio sul cosa fare durante il risveglio della nostra bimba...cioè scusate...moto.
Tanto per cominciare c’è da chiedersi....avete lasciato il serbatio a secco o con della benzina? Bhe su cosa sia più giusto ci sono diverse scuole di pensiero...ma tanto ormai qualunque decisione avevate preso, ormai è andata.
Dunque se il serbatoio è a secco....munitevi di tanica e andate a procacciare benzina, se il serbatioio è pieno?

giovedì 16 febbraio 2012

HJC R-PHA-10


Il casco è uno dei dispositivi di protezione più importanti per il motociclisti, ma con il tempo è diventano anche un oggetto di culto, ma anche ciò che ci contraddistingue, che rileva il nostro carattere.

Oggi parleremo di un top di gamma: R-PHA-10.


E’ il fiore al occhiello del azienda HJC.

Ad alcuni questa marca potrebbe dire poco, in effetti in Italia non è molto diffusa e nelle diverse regione i rivenditori sono pochi.

Ma non dobbiamo farci ingannare, questo non significa che i caschi non siano di qualità, infatti basta spostarsi in America e se diciamo HJC, è come se  dicessimo AGV qui da noi.

Tutto questo come si traduce?

In un rapporto qualità/prezzo a vantaggio di noi motociclisti.

Infatti il prezzo di questo casco in versione replica è di 350 euro.

martedì 14 febbraio 2012

Paraschiena: BACK WARRIOR

Il paraschiena è uno dei dispositivi protettivi di cui un motociclista non dovrebbe mai fare a meno.

Io in realtà ci ho messo circa 2 anni per comprarmelo, ma non per questo bisogna fare come me.
Vi parlo proprio del paraschiena che ho acquistato.
E’ un prodotto della spidi uscito un paio di anni fa come evoluzione del modello BACK WARRIOR.
Parliamo del BACK WARRIOR EVO.
In realtà questo paraschiena non è più perfomante della versione priva della scritta EVO, difatti anche per questo modello parliamo di un un livello di assorbimento L2, cioè rispetta la certificazione En 1621-2/03.

Visto i prezzi dei paraschiena non comprate più quelli di livello L1, perchè risparmiereste solo 20-30 euro circa e ci guadagnerebbe solo il negoziante che si toglie un fondo di magazzino.



Ma torniamo a parlare del BACK WARRIOR EVO.

lunedì 13 febbraio 2012

GSX-R 750


Guidi uno scooter?

Guidi una naked? Un enduro? Una bicicletta?

C’è poco da fare, chiunque è nel mondo delle due ruote non può rimanere indifferente dal fascino di una categoria,  seppur in difficoltà, quale la Super Sport.

Quando ci fermiamo in un bar di montagna e scendiamo dalle nostre moto non conosco nessuno che non si fermi a guardare le belve carenate parcheggiate fuori.

Per carità, poi molti di noi non ci salirebbero mai, però restano comunque nella nostra fantasia.

Velocità mozzafiato, freni da paura e angoli di piega per molti probitivi, insomma per chiunque le possieda ogni uscita domenicale è un po’ come partecipare a un motogp, anche se si va piano...su quella sella  tutti noi ci sentiamo un po’ Valentino Rossi.

Personalmente, dopo aver partecipato al corso base per la pista della 76 racing team, e aver continuato a frequentare la pista di Castelletto di Branduzzo con la mia bellissima ER6-N, ho deciso che volevo togliermi anche io lo sfizio di provare l’ ebrezza e l’ adrenalina di una super sport.

La scelta è stata facile, sono sempre stato innamorato della GSX-R, e personalmente ho scelto il GSX-R 750 K7 e quindi vi parlerò di questo.


Il bello del gsx-r, soprattutto dei modelli antecedenti il 2008, è che sono “umani”, nel senso che non sono piccoli come sono le ultime super sport (vedi Yahama R6).

Il pilota trova ancora una sua pozione diciamo “comoda”, e ve lo dice uno alto 1,75...che per il mondo delle super sport è già una altezza non male.

Quando si accende il motore si capisce subito una cosa...qui non si scherza!!!!

La prima volta...in pista

Per chi guida un mezzo a due ruote, poco importa se si è più mototuristi o smanettoni, prima o poi il pensiero viene...
...."chissà cosa si prova a portarla in pista"....e il pensiero seguente (che poi diventa una fissazione) è "ginocchio a terra!!!!".
Ma andare in pista non è un gioco da ragazzi, ci sono regole da rispettare, bandiere da conoscere e tecnica da utilizzare.

Se viene meno una di queste tre cose si mette a rischio la propria sicurezza e quella degli altri.
Per questo motivo io consiglio a chiunque si voglia avvicinare alla pista di non improvvisarsi ma di farsi guidare da persone più esperte, o ancor meglio seguire un corso di guida sportiva.
Molti potrebbero obiettare "ma io non ho i soldi per comprare una super sport", oppure "andare in pista costa cifre improponibili".
Bhe partiamo dal punto che la moto è un mezzo di lusso e non di trasporto, per quello esistono gli scooter, ma andiamo per gradi.
Non è vero che per girare in pista bisogna avere una super sport, io personalmente ho girato con la mia KAWASAKI ER6-N e i suoi 72 cavalli, e ne sono uscito a testa alta.
Anzi vi dirò di più, quando ho guidato una moto più potente sulla stessa pista, mi ha superato un amico con una ER6!!!! Bhe quest' anno spero di ripagarlo con la stessa moneta.
Quindi, se nel garage avete una moto che sviluppa anche solo 70 cavalli, o una moto che monta dietro solo un 130....andate pure a guidare in pista.

Ovviamente evitate il Mugello, ma scegliete piste piccole, come Chignolo o Castelleto di Branduzzo e vedrete che vi divertire come matti.
Ecco parliamo delle piste piccole, l' ingresso costa dai 50 ai 60 euro per 4 ore di pure divertimento, con altri 20 euro le ore diventano 8.
Certo 50 euro sono sempre 50 euro, ma infondo quando si va a fare il giretto domenicale con la moto non si spende molto meno.